Estate 2022: la più fresca dei prossimi anni

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In questi giorni, un caldo record sta investendo le nostre città: 40,5°C registrati a Parigi, 33°C rilevati a Dublino, 39,9°C a Burgos (nel nord della Spagna), 39°C a Firenze….

Martedì 19.07 si è registrata per la prima volta nella storia della Gran Bretagna una temperatura superiore ai 40°C.

Sempre per la prima volta, l’ufficio meteorologico inglese ha emesso un’allerta rossa per potenziali rischi alla salute dovuti al caldo estremo.

Petteri Taalas, Segretario generale dell’OMM, afferma che queste ondate di calore si verificheranno più frequentemente in futuro a causa del cambiamento climatico:

“In futuro, questo tipo di ondate di caldo sarà normale. Vedremo fenomeni persino più estremi. Abbiamo pompato così tanta anidride carbonica nell’atmosfera che il trend negativo continuerà per decenni”.

COSA SONO LE ONDATE DI CALORE

Le ondate di calore sono “condizioni meteorologiche estreme che si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione” (fonte: salute.gov).

Questi eventi, oltre a essere sempre più frequenti, sono sempre più presenti in contemporanea in zone del mondo anche molto distanti tra loro: oltre a un’eccessiva presenza di calore, la crisi climatica produce infatti i propri effetti anche sul modo in cui quest’ultimo viene distribuito.

ONDATE DI CALORE: PERCHÉ?

Peter Wadhams è un professore di fisica oceanica e capo del Polar Ocean Physics Group presso l’Università di Cambridge.

In un’intervista a La Repubblica egli ci spiega che, nello specifico, due diversi effetti provocano questa “bolla rovente”: da una parte, l’azione esercitata da un flusso di aria calda, che si genera nel Sahara e che viene spinta verso nord dal vento attraverso l’Europa occidentale. Dall’altra, un’anomalia presente nella Corrente del Golfo, da cui prende vita una cupola di aria calda che si dirige verso l’Europa. A causa di quest’ultima, l’acqua evapora ancora prima di raggiungere il terreno, o comunque subito dopo averlo raggiunto, non durando abbastanza per poter raffreddare il terreno e dare ristoro alla vegetazione.

Lo scioglimento dei ghiacciai, conseguenza del riscaldamento globale, riduce la differenza di temperatura tra la fascia settentrionale e quella meridionale dell’emisfero nord del Pianeta, differenza che è però funzionale alla circolazione delle masse d’aria nell’atmosfera.

Diminuendo le differenze di temperatura, il flusso di spostamento delle correnti d’aria rallenta: è per questo motivo che eventi come le ondate di calore perdurano per prolungati periodi di tempo sopra alla stessa area, producendo effetti disastrosi per l’ambiente, ma anche dannosi per la salute umana.

LA NEUTRALITÀ CARBONICA

La nostra Terra manda segnali ben chiari che ci ricordano ogni giorno quanto i cambiamenti climatici di cui così tanto sentiamo parlare siano già pericolosamente in atto.

È quindi davvero essenziale riuscire a ridurre, o meglio, azzerare, le emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Come? Investendo nelle energie rinnovabili e nell’efficientamento energetico, per arrivare a raggiungere la neutralità carbonica, per il benessere nostro e del nostro Pianeta.

È quindi fondamentale che ciascuno di noi faccia la propria parte!

Questo è possibile puntando all’indipendenza energetica e producendo quindi in autonomia energia pulita, attraverso per esempio pannelli fotovoltaici, o affidandosi a fornitori di luce e gas che utilizzino fonti rinnovabili per erogare energia e gas naturale ai propri clienti.

Contattaci per saperne di più!

Fonte: Focus.it

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